Possiamo definire la cessione del quinto come un diritto del dipendente, anche facile da ottenere nella maggior parte dei casi. Ma come agire in caso di cessione del quinto rifiutata? Come muoversi per riuscire ad ottenerla?
Purtroppo in questo caso non ti conviene operare in autonomia, se vuoi davvero scoprire cos’è andato storto. La soluzione migliore è infatti contattare un mediatore creditizio, per fare analizzare la tua situazione.
Nel minor tempo possibile gli esperti prenderanno in carico la tua richiesta e inizieranno ad indagare sul motivo del rifiuto. In questo articolo capiremo come muoversi in caso in cui la richiesta di cessione quinto venga rifiutata. Ti aiuteremo anche a comprendere quali sono le cause del rifiuto, così da sapere come comportarsi in futuro.
La cessione del quinto può essere rifiutata?
Quando questa formula di prestito viene rifiutata, molte persone si arrabbiano convinte che fosse un loro diritto ottenerla. Spesso i motivi legati al rifiuto di questo prestito sono giustificati dalla mancanza di coperture assicurative.
La sottoscrizione della polizza rischio vita e rischio impiego, obbligatorie per legge, permettono di essere tutelati in caso di decesso o perdita del posto di lavoro. Ovviamente la mancanza di tali coperture assicurative può ostacolare la concessione della cessione del quinto.
Una persona intenzionata a richiedere questo prestito, deve infatti godere di buona salute ed essere tutelato in caso di perdita dell’impiego. In entrambi i casi, qualora ce ne fosse bisogno, la polizza assicurativa garantirà la copertura totale del debito residuo nei confronti dell’istituto di credito.
Come si può intuire, migliore sarà la qualità e l’affidabilità del richiedente e più alte saranno le probabilità che la cessione del quinto venga erogata. Vediamo però più nel dettaglio quali sono i veri motivi che possono comportare un rifiuto di una cessione del quinto.
Quali motivi portano ad una cessione del quinto rifiutata?
Sono vari i motivi per cui la cessione del quinto può non essere concessa, ma vediamo quelli principali.
- Assunzione troppo recente: se sei un dipendente privato, devi avere il contratto a tempo indeterminato da almeno 6 mesi. Nel caso in cui fossi un dipendente pubblico, dovrai avere il contratto attivo da almeno 4 mesi.
- Reddito mensile basso: il netto mensile che devi percepire per richiedere la cessione quinto non dovrà essere inferiore ai 500€ al mese.
- TFR insufficiente: se sei stato appena assunto come dipendente privato, il tuo TFR non sarà altissimo. Questo aspetto potrebbe comportare un rifiuto della tua richiesta di ottenimento della cessione del quinto per dipendenti privati. Ma non è detto che lo sia sempre. In questo caso vale la pena affidarsi ad un mediatore creditizio affinché analizzi preventivamente la tua richiesta e ti dica in maniera celere se hai le caratteristiche o meno per richiedere la cessione del quinto dello stipendio.
Adesso che sai i motivi per cui la tua richiesta può essere rifiutata, il consiglio è quello di informarti sui requisiti necessari. Per richiedere questo prestito, devi avere un’età compresa tra i 18 e i 75 anni, un reddito dimostrabile e avere un conto bancario. In alcuni casi l’istituto di credito potrebbe richiederti anche altro, ma in linea di massima questi sono i requisiti principali. Per fare domanda sulla cessione del quinto, puoi anche farlo online in questa apposita sezione, senza obbligatoriamente recarti fisicamente presso un istituto del credito.
Prestito in tasca è un’azienda dalla consolidata esperienza nel settore di mediazione cessione del quinto.
Se vuoi chiedere maggiori informazioni sulla tua cessione del quinto rifiutata, non esitare a contattarci per una consulenza!